La Processionaria

processionaria
La Processionaria
Di Anglea Simini

chiediamolo al veterinario dr Edoardo GONZAGA

“Prepariamoci per tempo !” raccomanda il veterinario Edoardo Gonzaga a tutti i proprietari di amici a quattro zampe e con la coda “ Questo inverno, a parte qualche giorno di freddo, non ci sono state giornate rigide, per cui il processo di maturazione del nemico mortale dei nostri cani, la Processionaria, previsto normalmente per la Primavera, può arrivare prima ed è bene farsi trovare con le carte in regola!”

“Di che cosa si tratta , dottore ?”

“ La Processionaria o Gatta Pelosa è il nome che comunemente usiamo per la Traumatocampa Pituocampa, lepidottero della famiglia delle Thaumatopoeidae, che si aggira tra i giardini e in particolare nelle pinete: sembra un bruco innocuo e i cani, sempre curiosi, si avvicinano e la prendeno in bocca. Ma i danni sono gravissimi e addirittura mortali. Bisogna prendere rimedi per tempo e , soprattutto, conoscere il fenomeno. Per questo desidero comunicarlo a quanti più lettori possibili”

“Perché si chiama Processionaria questo animale così pericoloso?”

“Il nome processionaria deriva dal fatto che le larve si muovono in lunghe file come in processione”

“Come possiamo distinguerlo ed accorgercene?”

“ Bisogna fare molta attenzione : le larve misurano ca. 3-4 centimetri, sono densamente pelose, di colore bruno con macchie rossastre e una fascia ventrale giallastra. Le specie che si possono incontrare sono la processionaria della quercia (Thaumetopoea processionea) e la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa). Questi bruchi si distinguono per la formazione di marcia che il gruppo assume quando escono dal nido in cerca di foglie fresche. La marcia, nella processionaria della quercia, viene guidata da un bruco capofila, seguito da una seconda fila di bruchi disposti a coppia, questi a loro volta sono seguiti da una formazione di tre bruchi e ancora più indietro una formazione ordinata per quattro, e così via. Dopo la massima ampiezza (quindici venti individui) la processione decresce assottigliandosi man mano ad un solo individuo.
Nella processionaria del pino, invece, si dispongono in fila Indiana, in modo che la testa dell’uno venga a contatto con l’addome di quello che lo precede, raggiungendo così processioni lunghe parecchi metri”

“In che periodo si manifestano ?”

“In generale le processionarie si spostano tra metà marzo e metà maggio e nei mesi di settembre e ottobre, andando ad interrarsi per trasformarsi prima in crisalidi poi in farfalle adulte. La farfalla depone le uova alla fine dell’estate, le quali daranno vita a nuove larve, che a loro volta formeranno nidi serici e sferoidali di colore biancastro, posti all’estremità dei rami più soleggiati.
Lo stato larvale di questi lepidotteri è quello che rappresenta un grave pericolo per noi, i nostri cani ed infine gli alberi colpiti”

“Come ce ne accorgiamo e che cosa succede ?”

“Avvertiamo il bruciore: chi incautamente tocca questi bruchi o maneggia i loro nidi, nei quali possono trovarsi immagazzinate spoglie o peli dei bruchi stessi, si accorge subito della loro proprietà urticante. I danni provocati dalla penetrazione dei peli nella cute possono passare da un modesto eritema papuloso fortemente pruriginoso per qualche giorno, fino a conseguenze molto più gravi. I maggiori danni si hanno quando questi, giungono a contatto con l’occhio, la mucosa nasale, la bocca o peggio ancora quando penetrano nelle vie respiratorie e digestive. La prudenza dunque vuole che i bruchi processionanti non vengano mai toccati, né i loro nidi aperti”

“E il cane che cosa fa ?”

“Il cane, come dicevo, è un animale curioso e, come fanno anche i nostri bambini, porta alla bocca queste larve e, così facendo, si provoca dei danni irreparabili su lingua e apparato boccale, laringo-esofageo e gastro-intestinale. E qui cominciano i guai seri, alla lingua e alla bocca provoca addirittura la necrosi dei tessuti venuti a contatto con i peli urticanti del lepidottero, con la conseguente caduta della parte di organo colpito.
In qualche caso il danno può essere limitato ma a volte è così esteso da comportare la soppressione dell’animale.
Nel caso in cui l’animale abbia ingerito alcuni peli, cosa che raramente si verifica, anche a causa dell’enorme salivazione che il fatto comporta, la conseguenza è generalmente e fatalmente la morte dell’animale”

“ Se non riusciamo a evitare questo contatto dell’animale con la processionaria, quali sintomi ci possono fare la spia che il cane sia stato colpito dal lepidottero?”

“ Il nostro povero amico presenta forte salivazione, dolore, difficoltà ad ingerire e masticare e, nei casi più gravi, difficoltà respiratorie o shock anafilattico.
Ricordiamo che il dolore per l’animale è enorme, quindi bisogna comunque correre da veterinario per alleviarlo. La visita dal veterinario è raccomandata anche per evitare complicazioni tipo infezioni e necrosi (in alcuni casi è necessario amputare parti della lingua compromesse).
Le cure ovviamente variano a seconda della gravità del caso, ma in genere consistono nel limitare il gonfiore, il dolore ed evitare lo shock anafilattico. Per evitare l’irruzione batterica secondaria si pratica l’uso di antibiotici.
In ogni caso il messaggio del veterinario è quello di non dimenticare mai di aiutare gli amici con la coda meno fortunati.

Dr Edoardo Gonzaga
Medico Veterinario
tel 349/2309408